Nove curiosità sul marchio Montecristo
Montecristo è uno dei marchi di sigari cubani più conosciuti al mondo. Persino i non fumatori di sigari, sono in grado di identificare l’iconico logo del giglio fiorentino, inserito nel triangolo formato da sei spade.
Fondato nel 1935, il marchio Montecristo ha compiuto 80 anni nel 2015. Un traguardo che è stato celebrato con la realizzazione di speciali produzioni, sia nella versione cubana che nella versione dominicana. Questo perché, come per altri marchi di sigari, esiste sia una versione cubana che una non cubana dei sigari Montecristo. Quest’ultima venduta principalmente nei negozi di sigari degli Stati Uniti d’America. il marchio ha una storia interessante. Ecco un elenco di nove fatti che potresti (o meno) sapere su Montecristo:
1) Non è poi così vecchio
Rispetto a marchi come H.Upmann (creato nel 1844), Partagás (1845) e Romeo y Julieta (1875), Montecristo è un marchio relativamente giovane. Nato nel 1935 a L’Avana, quando Alonso Menendez acquisì la Cuba’s Particulares Factory, con l’intento di creare un nuovo brand. La leggenda narra che Menendez decise di dare il nome Montecristo ai suoi sigari, durante un ispezione nelle galere della fabbrica. E proprio in quel momento, il lector, stava intrattenendo i torcedores leggendo loro alcune pagine del romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas. Il nome venne ridotto al piu semplice ed immediato “Montecristo”. Successivamente prese forma il logo, composto da un triangolo di spade: un omaggio ad un altro grande romanzo di Alexander Dumas: i tre moschettieri. Ad oggi il marchio di sigari Montecristo, è uno dei più popolari al mondo.

2) In caso di dubbi, scegli il Montecristo No. 4
Il Montecristo n.4 è un petit coronas (o marevas), un sigaro dalle misure contenute, (misura infatti 129 mm di lunghezza per 42″ di cepo). È stato il sigaro cubano più popolare per molti anni. Superato di recente dal Partagás Serie D n.4, ma nonostante questo, continua a rimanere immensamente più popolare. Sono di produzione regolare, e quindi si possono trovare facilmente anche nelle rivendite meno fornite. Sono straordinariamente buoni, nonostante siano prodotti in enormi quantità e in diverse fabbriche. Disponibili box habilitadas da 25 o da 10 unità, negli anni hanno ricevuto sempre ottime valutazioni.

3) In passato venivano prodotti esclusivamente nello stabilimento H. Upmann
Circa un anno dopo aver creato il marchio Montecristo, Menendez creò l’azienda Menendez Garcia y Cia. Contestualmente acquistò lo stabilimento di H.Upmann (e con esso anche il marchio stesso). Trasferendovi l’intera produzione e rendendolo la più grande fabbrica di sigari de L’Avana, dove lavorano oltre 1000 torcedores. Per un lungo periodo, la fabbrica ha realizzato esclusivamente sigari dei marchi Montecristo e H.Upmann.

4) La rivoluzione del 1959 e l’esilio
La famiglia Menendez perse il marchio (oltre che a tutte le altre proprietà), in seguito alla nazionalizzazione imposta da Castro, così nel settembre del 1960 lasciò Cuba, praticamente senza un soldo. Nel 1961 Benjamin Menendez (il figlio di Alonso, e all’epoca dei fatti, proprietario di Menendez Garcia e Cia.) aprì Compania Insular Tabacalera SA a Las Palmas, nelle Isole Canarie e iniziò a produrre dei sigari che chiamò Montecruz. Esteticamente erano una copia quasi perfetta dei Montecristo, ed anche per questo divennero in breve tempo, uno dei marchi di sigari più venduti negli Stati Uniti.

5) Coinvolgimenti del marchio nella causa del 1972
Nel 1972 la causa Menendez VS Faber, Coe e Gregg Inc. (quest’ultimo, importatore di sigari negli Stati Uniti) ha segnato un momento storico per i produttori cubani di sigari in esilio. Infatti la sentenza del giudice Alona E. Evans, stabilì il diritto di commercializzare negli Stati Uniti, versioni non cubane degli storici marchi di sigari. In seguito alla sentenza nacque quindi Cuban Cigar Brands NV, proprietaria dei marchi H. Upmann, Montecristo e Por Larrañaga. E nel 1990 Consolidated Cigar Corp. che in seguito divenne Altadis (eng) dopo le fusioni. La quale iniziò a produrre i sigari Montecristo per il mercato americano.

6) Ha un vitolario davvero ampio
Se consideriamo anche le versioni non cubane, possiamo tranquillamente affermare che il marchio Montecristo vanta ben 15 famiglie di prodotti. considerando la sola produzione Cubana, possiamo racchiudere i prodotti in: Linea principale, Linea Open e Linea 1935. Alcuni estimatori del marchio considerano perfino la famiglia degli Edmundo (Edmundo, Double Edmundo e Petit Edmundo), come una ulteriore suddivisione della liena principale: una sorta di marchio all’interno del marchio. Per quanto riguarda i Montecristo non cubani, ci sono almeno una dozzina di versioni, che vanno dal più leggero Montecristo White al più forte, prodotto da AJ Fernandez.

7) È l’unico ad utilizzare ancora la vitola “A”
La gigantesca vitola de galera “Gran Corona” nota ai più come “A” è stata impiegata nel corso della storia, da diversi marchi: Come non citare il Romeo y Julieta Fabulosos, o il Sancho Panza Sanchos. Il Davidoff 80 Aniversarios del 1986, ed il Cohiba A, realizzato “a singhiozzo” per speciali humidor commemorativi o eventi speciali, negli anni compresi tra il 1994 ed il 2003. La vitola Gran Corona è ormai in disuso, ma il Montecristo “A” rimane! Come un eroe solitario, e fedele compagno delle fumate senza fine. Le sue dimensioni (lungh 235 mm X 47″ cepo) fanno di questo sigaro, il più lungo prodotto oggi a Cuba in produzione regolare.

8) È stato l’ultimo a realizzare un robusto
Il formato (Vitola de Galera) più popolare al mondo è senza dubbio il Robusto, e lo è da decenni. Ma fino a poco tempo fa, il marchio cubano Montecristo non disponeva nel suo portafogli, di un sigaro con questa dimensione, in produzione regolare. Un Montecristo di formato Robusto è apparso per la prima volta nel 1998 in una millennium jar in edizione limitata. E qualche anno più tardi, come Edición Limitada, nel 2000. L’effettiva comparsa di un Montecristo di formato robusto, nella produzione regolare, si è vista solamente nel 2009, con l’arrivo del Montecristo Open Master, della linea Open appunto.

9) Le edizioni vintage possono essere molto preziose
C’era una volta il Montecristo B. Introdotto nel lontano 1971, e discontinuato a metà degli anni ’80, il Montecristo B era commercializzato in particolari Humidor da 50 unità. Misuravano 135 mm di lunghezza per 42″ di cepo, la vitola de galera era Cosacos, la stessa degli attuali H.Upmann Noellas. In anni recenti, una scatola (incompleta) di questi sigari cubani, è stata battuta all’asta da Christie’s, per ben 6.500 sterline. Se desiderate investire in sigari, i Montecristo potrebbero rappresentare delle ottime opportunità.
